Nell’era della tech economy, anche i modelli aziendali stanno cambiando radicalmente: la quarta rivoluzione industriale sta richiedendo sempre di più organizzazioni flessibili, destrutturate e vocate alla digitalizzazione dei processi.
Se ti stai avvicinando alla preziosa funzione aziendale dello human resources manager, sappi che stai facendo una scelta che ti porterà a diventare uno dei protagonisti del business management dei prossimi anni.
Innanzi tutto, dimentica l’ormai obsoleta organizzazione aziendale piramidale, caratterizzata da silos poco permeabili e da rigidità delle strutture decisionali.
Ma soprattutto, sappi che il fulcro del cambiamento aziendale risiede proprio nelle risorse umane, che potranno far crescere l’impresa solo se saranno adeguatamente stimolate e motivate.
Ed è qui che arriviamo a uno dei termini che dovranno essere parte integrante del tuo dizionario di human resources manager: people strategy, ovvero il miglioramento della redditività e della produttività di un’azienda puntando sul capitale umano. In quest’ottica, l’HR management dovrà occuparsi della gestione dello sviluppo delle risorse umane in chiave di azioni mirate, come maggiore flessibilità, leadership, digital skills, puntando su nuove competenze e sviluppando la sensibilità digitale dei propri dipendenti.
E che il nuovo modello sia decisamente più dinamico, ma soprattutto più soddisfacente per i lavoratori, è dimostrato dal recentissimo rapporto dell’Osservatorio HrInnovationPractice del Politecnico di Milano, secondo il quale le organizzazioni agili riescono a raggiungere l’85% delle persone motivate, di contro al 31% delle organizzazioni tradizionali (studio effettuato su 187 società, di cui il 67% con oltre 1.000 dipendenti, operanti nei settori digital, finance, manifatturiero, pa e servizi).
La peoplestrategy, dunque, è la nuova sfida del business management, ma soprattutto è un’occasione per raggiungere l’eccellenza attraverso l’entusiasmo dei lavoratori, la loro continua qualificazione e la creazione di nuove professionalità come il digital marketing manager, il social media recruitingspecialist e il social media manager, figure che devono traghettare l’azienda sul mercato globale.
Strettamente connesso alla peoplestrategy è certamente lo smartworking o lavoro agile, definito dal Ministero del Lavoro come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”, attraverso l’utilizzo di strumenti di lavoro da remoto (pc portatili, tablet e smartphone). La legge italiana (la numero 81/2017) garantisce la parità di trattamento economico e normativo rispetto alla modalità ordinaria di esecuzione del lavoro.
Se pensi che questa sia la professione giusta per te, è consigliabile seguire un master aggiornato in Gestione delle risorse umane.