Si sta come le proposte ad aprile in “Smartworky”
È il 10 Marzo 2020; “Sono a casa, sul divano. Qualcuno dice che tra una settimana torneremo in aula. E’ solo un raffreddore”.
È il 21 Marzo 2020; il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla agli italiani e in un passo del suo discorso ricorda a tutti che il momento storico che stiamo affrontando rappresenta “la crisi più grande dal secondo dopoguerra”.
La limitazione della libertà personale è sicuramente l’aspetto che ci ha colpiti maggiormente; siamo cresciuti con l’idea di un mondo che ha sempre meno barriere, abbiamo avuto a disposizione svariati strumenti da utilizzare a nostro piacimento, ogni volta che ne avevamo voglia.
Questa emergenza ci ha investiti con una potenza disarmante; è stato come se da un momento all’altro la nostra vita si fosse messa in pausa, con una brusca frenata che ci ha costretti a rivedere tutte le abitudini e il concetto stesso di vita così come lo conoscevamo. È stato difficile abbandonare lo spazio che ormai da mesi occupavamo quotidianamente: i nostri banchi, la macchinetta del caffè e le pause al sole, con annessi chitarra e cori, non potendo fare a meno di pensare che non è tutto così scontato come abbiamo sempre creduto. Le cose cambiano e, mai come in questo momento, ci siamo resi conto che il nostro futuro è legato a doppio filo con la dimensione digitale: spetta a noi, dunque, farne buon uso e provare a trasformare questo momento di difficoltà in opportunità e miglioramento.
Abbiamo sentito il peso della distanza, proprio quando avevamo bisogno di sentirci più uniti. La lezione più grande che abbiamo appreso nel lavorare “distanti” è stata quella di non dare per scontato i rapporti umani e sociali, siano essi con i propri colleghi, i propri amici, la propria famiglia, ma anche con persone a noi sconosciute. Ma chi si ferma è perduto. E allora andiamo avanti. Da subito la scuola ha messo a nostra disposizione aule virtuali adatte ad ogni lezione, grazie alle quali tutti possiamo vederci, parlare, presentare i vari progetti e sentirci ancora parte di questo percorso che comporta tanti sacrifici e soddisfazioni con il valore aggiunto, rispetto all’aula fisica a cui eravamo abituati, di poter entrare nella vita di ciascuno di noi.
Togli il pigiama, metti la tuta, accendi il pc e via al “Piano ITALIA 2025”. La nuova sfida ci ha permesso di creare un confronto riguardante tematiche estremamente attuali, rendendoci protagonisti di proposte che, secondo noi, comporterebbero un notevole salto in avanti, recuperando decenni di arretratezza.
P.I.VOT.: Proposta di Internet Voting
L’azione mira a proporre un’alternativa innovativa al sistema di voto tradizionale per poter garantire a tutti gli italiani di poter votare, soprattutto a coloro che per vari motivi (salute, lavoro, studio) sono impossibilitati a recarsi ai seggi. La proposta prevede l’implementazione di un sistema di Internet Voting basato su tecnologia Blockchain per garantire la segretezza e l’affidabilità del voto. Le principali caratteristiche della tecnologia blockchain, infatti, sono l’immutabilità del registro, tracciabilità delle transazioni e alto livello di sicurezza basato su tecniche crittografiche.
MY GREEN SCHOOL
La proposta coniuga educazione scolastica, business e tecnologia; vogliamo trasmettere ai giovani le fondamenta teoriche dell’economia green e le soft skills necessarie, tramite attività pratiche a supporto della didattica come l’utilizzo di strumenti digitali (app, piattaforma web) e l’alternanza scuola lavoro in aziende con valori di Economia Circolare, Biodinamiche, Energie Rinnovabili. Le tecniche didattiche proposte sono suddivise per ogni grado scolastico e prevedono l’utilizzo di gamification e l’alternanza scuola-lavoro
MIDA – L’ORO DELLA PA
Riciclare le apparecchiature elettriche ed elettroniche obsolete di cui sono dotati gli uffici della PA consente lo smaltimento e la valorizzazione di questi rifiuti, permettendo di reinvestire le risorse economiche e materiali ottenute da questo processo, sfruttando l’impianto pilota Romeo, progetto di ENEA. Il valore generato dal riciclo dei materiali nobili e preziosi delle apparecchiature obsolete consentirebbe inoltre di finanziare anche le proposte relative al piano di innovazione “Italia 2025”.
ITALIA CIRCOLARE: UNA SCELTA DIFFERENZIATA
Riduzione dei rifiuti da incenerire e da trasferire nelle discariche. Permettere ad ogni cittadino di effettuare un’efficace raccolta differenziata, sensibilizzandolo sull’impatto ambientale che essa produce attraverso la riduzione di emissione di CO2 e la riduzione di spreco di carburante immesso durante la raccolta dei rifiuti porta a porta. Informare la popolazione di possibili alternative per ridare vita agli scarti attraverso l’utilizzo di un’App, attraverso cui monitorare gli utenti e
È il 9 aprile 2020, e a pensarci bene siamo ad un mese esatto dal primo decreto che ci ha costretti ad una quarantena bloccati in casa. Sembra strano, la percezione del tempo sembra essere cambiata. Non è più scandito da minuti, ore, giorni. È scandito da Harry Potter su Italia 1. Nessuno più va dal barbiere, vero Giovanni?
È un mese ormai che facciamo finta che nulla sia cambiato, che “ok, cosa vuoi che sia, sai che bello lavorare da casa”, che sperimentiamo ricette nuove. Ma è proprio questo che è cambiato, non il lavoro (ci saremmo comunque arrivati), ma la nostra quotidianità.
…intanto ricordati di lavare i denti
E allora cambiano anche i nostri obiettivi, le nostre sfide e forse i nostri traguardi. La più grande sfida, nell’ideazione di proposte innovative e che potessero giovare ed essere effettivamente utili in un mondo ormai in rivoluzione, è stata quella di superare le barriere che la diffusione del Coronavirus ha inevitabilmente alzato.
Non è stato proprio così male in fin dei conti. Ci siamo sentiti chiusi in casa, ma a casa degli altri. E’ curioso come, tra riunioni, presentazioni e confronti, sia studenti che professori siano “entrati” virtualmente ciascuno nelle case degli altri. Le webcam accese svelano gli angoli di casa, i luoghi di intimità di ognuno di noi, conosciamo il gatto Giulio, sentiamo i rumori di piastrelle dalla docente, vediamo le lenzuola colorate e tutto è tristemente bellissimo.
Abbiamo imparato, per davvero, cosa significhi essere resilienti, abbiamo imparato ad adattarci, a non cedere di fronte alle sfide della vita, abbiamo imparato ad usare eticamente la tecnologia al fine di maturare e crescere: in poche parole, abbiamo imparato ad essere un po’ più umani.
…intanto ricordati di chiamare tua madre
Se per molte persone questo isolamento costituisce un periodo lontano e diverso dalla propria quotidianità, di certo non possiamo dire lo stesso noi studenti del Master AFORISMA. Proseguire con le lezioni ed il project work in smart working non è stato soltanto necessario per il regolare svolgimento del corso, ma ha contribuito e contribuisce tuttora a mantenere vivi i nostri stimoli e i nostri obiettivi. Alla luce di ciò non possiamo che ritenerci fortunati a poter continuare a svolgere tutto ciò ogni giorno, avendo degli e orari e delle scadenze da rispettare e potendo godere e gioire al meglio del tempo libero a disposizione, senza dover incorrere in momenti vuoti e di noia. In questo modo, è possibile guardare a questo momento difficile con occhi differenti, trasformando ciò che per molti costituisce un limite in un’opportunità di crescita e formazione.
Le proposte create lasciano un pensiero di speranza: chissà magari le proposte saranno lette e ritenute valide, il desiderio di riuscire a cambiare qualcosa per la nostra terra natia cresce. Magari riusciremo nell’intento di rendere più ecologica la nostra Italia, o a diffondere la tecnologia, come strumento utile e indispensabile per generare innovazione. Il pensiero di riuscire a cambiare le cose con addosso le pantofole ci rende gioiosi nonostante la quarantena, nonostante gli abbracci mancati e i sorrisi non visti.
Siamo giunti al termine di questo entusiasmante lavoro il quale ci ha visti coinvolti – tra stress, gioie e ansia da prestazione – in attività di gruppo a distanza dove ognuno di noi ha dovuto riadattare il proprio metodo di apprendimento e/o lavoro. L’attuale situazione di emergenza ha imposto in noi un cambiamento repentino ma tutto questo non ci ha fermati, anzi ci ha dato la forza per continuare le nostre attività didattiche ed essere “sul pezzo” non appena si chiuderà questa brutta pagina della nostra epoca.
All’inizio la sfida ci sembrava difficile da raggiungere in così poco tempo, ma dopo una prima fase nella quale ogni gruppo “brancolava” nel buio, son venute fuori idee di alto livello che hanno colpito, in modo del tutto inaspettato, i docenti che ci hanno ascoltato durante la giornata di presentazione.
Concludiamo questa esperienza con la certezza di avere fatto del nostro meglio, ma pensando di poter fare ancora di più in quanto non bisogna mai porsi dei limiti nella propria crescita professionale!