Continua la serie di incontri dei ragazzi del master AFORISMA con gli ospiti illustri provenienti dal mondo politico, economico e intellettuale del nostro Paese. Con Piercamillo Falasca, Consigliere della ministra per il sud e la coesione territoriale, abbiamo parlato del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’impatto che avrà sul Sud Italia.
Costretto a un incontro online a causa di un recente infortunio, Falasca ha risposto alle domande dei ragazzi su lavoro, imprese, sostenibilità sociale ed ambientale, prospettive e sfide future nell’epoca della difficile ricostruzione post-pandemica.
Dei 200 miliardi di euro del PNRR, quelli destinati alle regioni del Sud Italia serviranno, anzitutto, per accelerare i processi di digitalizzazione, moltiplicare gli investimenti in termine di capitale umano, ridurre il divario di genere (ad esempio, col bando Asili Nido, per cui sono stati stanziati 2,6 miliardi di euro, far crescere l’offerta di servizi educativi).
A proposito di sviluppo sostenibile, è emerso inevitabilmente anche il tema della dipendenza energetica dalla Russia. E’ importante ricordare che l’obiettivo primario del PNRR è quello di accelerare la transizione ecologica in Italia, per favorire, con altri strumenti di investimento, il passaggio ad una struttura energetica sostenibile, eliminando pregiudizi e burocrazia inefficiente. Si tratta, infatti, di un tentativo di ottimizzare le economie europee iniziato ben prima del conflitto russo-ucraino, e che oggi sono quindi più urgenti che mai.
Un altro focus importante del dibattito è stato quello legato alla digitalizzazione e alla riduzione del divario di genere. In ambito di digitalizzazione dei processi, verrà introdotto per la puglia uno strumento fondamentale: lo sportello unico digitale, rivolto a cittadini e imprese dell’Unione Europea, il quale però, potrà giungere al massimo della propria utilità a patto che le condizioni burocratiche, fiscali e di capitale umano si presentino stabili.
Le politiche orientate alla conciliazione lavoro/famiglia e alla formazione tecnica saranno quelle interessate di ridurre il divario di genere e generazionale, affinché ci sia un reale cambiamento sociale, sia necessario agire sia a livello delle imprese che anche (e soprattutto) a livello di formazione, e quindi nel cuore dell’articolazione sociale e politica italiana, partendo dalla burocrazia e dalla cultura, attivando un vero e proprio processo di welfare.
Un’altra scommessa del PNRR è quella di ridurre l’emigrazione dei giovani dal sud Italia, ponendo come elemento chiave l’aumento di investimenti nella formazione tecnica e la capacità di, imprese e sistema formativo, lavorare insieme.
Alla luce di queste considerazioni, i ragazzi, discutendo attivamente con il Dottor Falasca, hanno convenuto che è effettivamente possibile un cambiamento per il Sud Italia, a patto fondamentale che tutti collaborino in questo senso, pubblici e privati, più giovani e meno giovani, al fine di rendere il sogno di un futuro dignitoso per il Sud Italia non più un “se fosse” ma un “sarà”.
È su questo verbo al futuro che dovremmo focalizzarci ogni giorno, sul “sarà”.